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La manutenzione degli impianti idraulici  è fondamentale per garantire un funzionamento performante di bagni, rubinetti e sanitari. Gli impianti idraulici, come in generale gli impianti di casa, possono avere infatti bisogno di aggiustamenti e modifiche nel corso degli anni, soprattutto a causa dell’usura provocata dall’acqua e dal calcare. Ma andiamo a vedere nello specifico quali sono i segnali che indicano la necessità di rifare gli impianti idraulici.

Longevità dell’impianto

Per iniziare, uno dei principali fattori da tenere presente per rifare l’impianto idraulico di casa è l’età di costruzione di questo. In generale, il consiglio migliore è non aspettare che l’impianto dia i primi segni di cedimento: è meglio infatti intervenire subito e prevenire i guasti anche in baso all’anno di realizzazione dell’impianto. Come tutti i supporti della casa, anche un impianto idraulico detiene un ciclo di vita che di solito si aggira intorno ai trent’anni. Spesso il proprietario di casa interviene anche nel momento in cui il bagno presenta uno stile datato e fuori moda, proprio per apportare soluzioni pratiche come modificare la vasca da bagno con una cabina doccia.

Gusti dell’impianto: come riconoscere le perdite e intervenire

Vale la pena intervenire per rifare l’impianto idraulico nel momento in cui si registrano  i primi problemi e guasti vari, anche minimi. È infatti indicato intervenire tempestivamente, prima che l’impianto richieda interventi ingenti di riparazione e crei problemi anche ad altre parti di casa.

Può succedere a tutti di registrare delle perdite dell’impianto dovute spesso al grado di usura dei componenti. Ma da quali parti è composto l’impianto idraulico? Prima ancora di parlare di mantenimento dell’impianto idraulico, o impianto idrico sanitario, è bene sapere come è composto un impianto di tipo casalingo.

Tutti gli impianti idrici base sono formati da: tubo di adduzione, ovvero il tubo che dal contatore generale porta l’acqua fin dentro casa; rubinetto generale o chiave d’arresto che, come dice la parola stessa, interrompe totalmente il passaggio dell’acqua chiudendo l’impianto.

Dal rubinetto generale l’impianto si ramifica e, a seconda dei casi, possiamo trovarci di fronte a impianti a collettore o a derivazione.

Nel primo caso ogni apparecchio è collegato ad un collettore che distribuisce sia acqua calda che acqua fredda mentre, nel secondo, le condutture dell’acqua sono separate e corrono parallelamente al disotto di pavimenti e rivestimenti secondo un circuito ben preciso che attraverso delle derivazioni unisce i tubi stessi ai sanitari. Completano l’opera rubinetti e rete di scarico

Analizzate a grandi linee le parti di un sistema idrico casalingo possiamo affermare che in percentuale i guasti impianto idraulico più frequenti e comuni riguardano il sistema di distribuzione.

Sintomatologie

Le prime avvisaglie di un mal funzionamento dell’impianto idraulico sono da rintracciare nelle perdite di acqua o nelle macchie di umidità che si formano sulle pareti delle stanze in cui sono posizionati gli impianti. Si tratta sicuramente di segnali che preannunciano un guasti dell’impianto idraulico e che possono danneggiare una o più abitazioni a partire dalla propria, soprattutto nel caso di condomini.

In questo caso è opportuno chiamare un idraulico che con un intervento di video-ispezione può intercettare immediatamente il guasto e capirne l’origine e la gravità.

Altri indizi che ci possono far capire che l’impianto è da riparare o addirittura da rifare è il colore dell’acqua più o meno limpida.

Acqua di colore scuro che fuoriesce dal rubinetto è indice di tubature fatte con materiali non a norma, inquinanti e pericolosi per la salute umana (solitamente si tratta di piombo e ferro). Si tratta di materiali utilizzati tantissimi anni fa e per questo motivo da sostituire immediatamente: in questo caso si consiglia il rifacimento di tutto l’impianto.

Questo lavoro prevede numerose operazioni da eseguire con estrema attenzione che prevedono una fase di demolizione e una di rifacimento.

Più nel dettaglio: rimozione dell’impianto preesistente (operazione che richiede la rimozione di sanitari, pavimenti e rivestimenti in tutti gli ambienti interessati); scanalatura del muro per seguire le tracce delle tubature da rimuovere; rimozione dei massetti a terra per sostituzione condotti; installazione delle tubature; predisposizione allacci; chiusura tracce murarie e dei pavimenti; posa pavimenti e rivestimenti; installazione sanitari.

Questo genere di lavori comportano ovviamente costi onerosi e tempi di realizzazione più o meno lunghi e, a meno che non si debba ricorrere alla realizzazione di un nuovo impianto per sostituirne uno datato, onde evitare di incorrere in rilevanti guasti impianto idraulico è consigliabile tenerne cura e fare una periodica manutenzione.

Per prevenire malfunzionamenti, che solitamente interessano i tubi di scarico, esistono in commercio prodotti (da utilizzare secondo le istruzioni considerato l’alto grado di aggressività degli agenti chimici ) che puliscono e tengono libere le condutture mentre, volendo ricorrere a rimedi più semplici e casalinghi, un’altra soluzione utile potrebbe essere versare periodicamente nelle tubazioni dell’acqua bollente diluita con aceto affinché sporco e incrostazioni vengano eliminate. Inoltre, coprire con piccole griglie i tubi di scarico di lavabi e sanitari, è un altro rimedio da adottare affinché rifiuti e sporcizia di varia natura possano cadere nelle condutture e ostruirle e creare guasti impianto idraulico.