28 e quale sia la differenza tra sconto in fattura e cessione del credito.
Vediamo di cosa si tratta.
La cessione del credito
La cessione del credito consiste nella cessione della detrazione fiscale da parte del contribuente a un ente terzo (che possono essere fornitori di beni, esercenti di attività autonome, banche, società) in cambio del rimborso fino a un importo massimo corrispondente alla somma che altrimenti sarebbe stata detratta in dichiarazione.
In sostanza, con la cessione del credito il committente paga alla ditta che effettua i lavori la fattura a pieno prezzo e poi può cedere il credito che gli spetta a intermediari finanziari (come Poste, banche e assicurazioni) che gli restituiranno una somma equivalente al credito.
La cessione del credito: quali sono le detrazioni previste
Il beneficiario si può avvalere della cessione del credito per gli interventi:
- di ristrutturazione edilizia detraibili in 10 anni;
- di riqualificazione energetica che danno diritto all’ecobonus o al sismabonus da dividere in 10 anni;
- di recupero o restauro delle facciate degli edifici (bonus facciate) da dividere in 10 anni;
- di installazione di impianti fotovoltaici;
- di installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici;
- di recupero del patrimonio edilizio che comportino la realizzazione di box o posti auto pertinenziali;
Inoltre la cessione del credito può essere effettuata anche per gli interventi che danno diritto al Superbonus del 110%. In questo caso è possibile cedere le spese sostenute a partire dal primo luglio 2020 e fino al 2025, cioè nel periodo di validità di questa agevolazione. Se nel contesto del superbonus vengono effettuati lavori trainati anche questi usufruiscono del termine del 2025 ai fini della cessione.
A chi è possibile cedere la detrazione
La cessione può essere prevista per alcune categorie di soggetti giuridici, come:
- fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione dell’intervento
- Soggetti terzi (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti)
- Di istituti di credito e intermediari finanziari
Per comunicare la cessione del credito bisogna prima di tutto inviare la comunicazione attraverso il portale online dell’Agenzia delle Entrate. Entro cinque giorni dall’invio della comunicazione viene rilasciata una ricevuta di accettazione o di scarto della richiesta. Entro il giorno cinque del mese successivo a quello di invio, si può annullare la comunicazione o presentarne una sostitutiva. L’Agenzia delle entrate, entro cinque giorni lavorativi dall’invio della comunicazione della cessione del credito, se rileva profili di rischio, può sospendere per massimo 30 giorni gli effetti della cessione del credito ed effettuare i relativi controlli.
Saranno effettuati anche controlli successivi, avvalendosi delle segnalazioni delle altre amministrazioni sulla veridicità delle asseverazioni e dei dati in possesso dell’Agenzia, anche per evitare duplicazioni di benefici, con l’utilizzo delle detrazioni da parte dei contribuenti che hanno già optato per la cessione.
Cosa significa sconto in fattura del 50%?
Lo sconto in fattura consiste in un vero e proprio sconto ad opera della ditta che effettua i lavori fino a un importo non superiore al costo stesso dei lavori. In pratica, con lo sconto in fattura la ditta che realizza i lavori anticipa al committente la spesa detraibile e può successivamente cedere il suo credito a banche o altri istituti finanziari.
In sede di ristrutturazione o lavori, al posto della cessione del credito, si può optare per lo sconto in fattura. A differenza della cessione del credito, lo sconto in fattura consiste in un abbattimento immediato del costo dei lavori direttamente dalla ditta che li esegue, corrispondente alla percentuale della detrazione altrimenti applicata in dichiarazione.
Se ad esempio il contribuente decide per lo sconto su dei lavori detraibili col bonus ristrutturazioni al 50%, ecco che lo sconto corrispettivo in fattura sarebbe appunto del 50%.
Anche in questo caso, per richiedere lo sconto in fattura la procedura da seguire consiste nel trasmettere all’Agenzia delle Entrate l’apposita comunicazione con la quale si rinuncia al bonus fiscale in favore della sua cessione o dello sconto in fattura.
Entrambe le soluzioni sono vantaggiose per il contribuente che può beneficiare della detrazione sulle spese. Rimane una scelta libera, ma la prerogativa è che la controparte acconsenta all’operazione e che la scelta sia comunicata in via telematica all’Agenzia delle Entrate.